Investire il TFR Progetto Romagna

TFR: dove lo metto?

Cos’è il TFR:

Il TFR, o Trattamento di Fine Rapporto, è una somma calcolata annualmente sulla retribuzione lorda di ciascun dipendente e accantonata dal datore di lavoro. Il TFR corrisponde a circa una mensilità dello stipendio ed è pari al 6,91% della retribuzione lorda annua.

Esempio: su una retribuzione annua lorda di € 25.000, la quota annua del TFR è di ca. € 1.750.

Dove destinare il TFR:

Scegliere di destinare il TFR ad un fondo pensione conviene perché la previdenza integrativa è una forma di risparmio vantaggiosa e utile per il futuro. Versare il proprio TFR in essa apre ad una serie di vantaggi per il lavoratore dipendente.

Ecco alcuni buoni motivi:

Il mercato del lavoro non è più lo stesso:
Giusto o sbagliato che sia, il mercato del lavoro non è più quello di una volta: si cambia posto di lavoro con molta più frequenza che in passato. L’ammontare del TFR lasciato in azienda potrebbe non essere più il risultato di un accumulo di 30 anni o più di lavoro come un tempo. Ogni volta che si cambia lavoro, il TFR viene liquidato e tassato
se lasciato in azienda. In un’ottica di risparmio per il futuro, “pochi, subito e per di più tassati” non è la soluzione migliore.
Scegliere di destinare il TFR ad un fondo pensione conviene perché la previdenza integrativa è una forma di risparmio vantaggiosa e utile per il futuro. Versare il proprio TFR in essa apre ad una serie di vantaggi per il lavoratore dipendente.

La tassazione del TFR in azienda è più alta, rispetto a quella applicata su una pensione integrativa:
Al momento del pagamento, il TFR lasciato in Azienda è soggetto a tassazione separata, in base all’aliquota media di tassazione dei 5 anni precedenti a quello della cessazione del rapporto di lavoro che oscilla tra un minimo del 27% ad un massimo del 30%. Per il TFR inserito in una previdenza integrativa, esiste un regime di tassazione agevolato. Infatti, la pensione integrativa, sia essa erogata in rendita o in capitale, è soggetta ad una ritenuta a titolo d’ imposta, con aliquota massima del 15% con un minimo del 9%, in base agli anni di permanenza.
TFR nel fondo pensione rende tendenzialmente di più:
Per legge la rivalutazione del TFR in Azienda è pari alla somma del 75% dell’inflazione annua + l’1,5% fisso, mentre un Fondo Pensione si rivaluta in base ai risultati della gestione finanziaria del fondo stesso.
 
Le somme accantonate in un fondo pensione sono sicure:
il TFR accantonato nella previdenza integrativa rende sicure le somme accantonate, sottraendole al rischio d’impresa (crediti privilegiati, insequestrabili ed impignorabili); è più facile che un’azienda fallisca piuttosto che un fondo pensione!
 
Il TFR non rappresenta un esborso economico:
Conferire il TFR in un fondo pensione non comporta esborsi economici ulteriori né per il datore di lavoro né per il lavoratore. Destinarla alla previdenza integrativa non comporta nessun sacrificio economico per il lavoratore dipendente ma solo una scelta fiscalmente più vantaggiosa.Non solo vantaggi fiscali e potenziali rendimenti superiori, ma anche la stessa sicurezza rispetto al lasciarlo in azienda e una maggiore flessibilità sulle anticipazioni.
I vantaggi raddoppiano se oltre al TFR fai dei versamenti volontari: infatti i versamenti volontari sono deducibili fino a € 5.164,57. Cosa significa: se ad esempio hai un’aliquota IRPEF del 27%, ogni 1.000 € versati, recuperi 270 € come credito d’imposta.
Grazie alla consulenza qualificata dei Consulenti di Progetto Romagna potrai confrontarti su quale sia la scelta d’investimento più incline alle tue aspettative ed al tuo profilo d’investimento, per gestire e pianificare in maniera corretta il tuo futuro.